LA BARRIERA CORALLINA DI OSTIA
Uno studio pubblicato sul Marine Environmental Research (una nota rivista scientifica internazionale), illustra la bellezza e l’importanza di una nuova barriera corallina individuata nel litorale romano, al largo di Capocotta e che ricopre quasi cinque ettari di estensione.
Un prezioso scrigno di biodiversità, rinominato con l’appellativo di “Galapagos del Mediterraneo”.
PERCHE’ È COSI’ PARTICOLARE?
Non solo per la sua entità, ma soprattutto perché ospita specie animali e vegetali molto particolari. Infatti, la sommità del banco roccioso è popolata dalla Posidonia oceanica (una pianta acquatica che svolge funzioni importantissime per l’ecosistema marino, che ospita molte specie animali e vegetali, oltre a produrre ossigeno e preservare i litorali dall’erosione), presente fino a circa 25 metri di profondità. Andando ancora più a fondo invece, si trovano interessanti colonie di celenterati, organismi simili al corallo, o la splendida Gorgonia rossa e gli Alcionari. È stata attestata anche la presenza di Gerardia savaglia, un ulteriore e raro celenterato noto anche come “Corallo nero”. Particolare attenzione è rivolta alla Sabellaria alveolata, un verme marino che riesce a cementificare la sabbia e a costruire enormi barriere, anche di centinaia di metri, come rivela il dottore di ricerca in ecologia marina Andrea Bonifazi, nonostante sia una specie poco conosciuta nel Mediterraneo.
Tale barriera è fondamentale a livello ecologico, non solo perché ospita una fauna ricchissima, ma anche perché svolge un ruolo rilevante come zona di protezione per la costa dalle mareggiate, e per moltissimi giovani pesci, crostacei e molluschi.
PERCHE’ NE PARLIAMO?
Non solo per condividere la notizia ed esserne gioiosamente consapevoli, ma anche per sensibilizzare. Noi di SCILLA SRL SB, come società benefit e come organizzazione di consulenza ambientale che tiene molto alla sostenibilità, ci teniamo a sottolineare il nostro pensiero: e cioè che questa importante biocostruzione vada non solo rispettata in quanto tale, tutelandola dal calpestìo estivo e dalla disattenzione umana, nonostante sia un sistema a suo modo resiliente, ma sarebbe buona cosa cercare di impattare il meno possibile sul suo equilibrio e sopravvivenza.
Contribuiamo tutti a preservare la ricca e certamente inaspettata biodiversità romana e non solo!
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