La nuova frontiera dell’agricoltura: i batteri come alternativa ecologica e sostenibile ai fertilizzanti 

Uno dei temi più studiati ed approfonditi nell’ambito della sostenibilità, è quello relativo alla sostituzione dei fertilizzanti chimici utilizzati in agricoltura, con batteri. I fertilizzanti chimici sono tra le principali cause di inquinamento delle falde acquifere, del suolo (specialmente i terreni coltivabili, il cui pH diventa sempre più acido) e atmosferico. A questo proposito, il mondo della ricerca si sta muovendo verso soluzioni ecosostenibili che possano rimpiazzare definitivamente l’utilizzo dei pesticidi sul suolo. Tenendo conto della biodiversità presente e delle buone pratiche biotecnologiche, alcuni ricercatori hanno ipotizzato l’impiego di uno specifico ceppo di batteri mutanti, in grado di fornire il giusto apporto di azoto alle piante. Si tratta della famiglia di batteri Azotobacter vinelandii, che mediante un semplice processo di editing genetico, possono essere adoperati come biofertilizzanti. 

Cosa sono gli Azotobacter? 

Trattasi di batteri che si trovano naturalmente nel suolo e sono efficaci fissatori di azoto, in grado di convertire l’azoto libero in una forma che può essere utilizzata dalle piante stesse. Un campione di terreno sano dovrebbe includere sempre una buona quantità di Azotobacter, che possono essere osservati al microscopio e utilizzati come criterio per valutare la salute del suolo stesso, motivo per cui sono un argomento di interesse per gli scienziati.  

Qual è l’utilità di questa applicazione? 

L’utilizzo di tali batteri permette il trasferimento di azoto nella pianta e fissarlo in base alle sue esigenze e ritmi senza eccessi, a differenza di quanto avviene con i normali fertilizzanti chimici che vengono distribuiti nei campi smodatamente, riversandosi poi nelle acque di fiumi e oceani danneggiando inesorabilmente l’ecosistema. 

Quali sono i vantaggi dell’impiego di questi batteri? 

I vantaggi sono molteplici e vogliamo spiegarlo come segue: 

  • trattasi di un fertilizzante biologico e rispettoso dell’ambiente, quindi altamente sostenibile; 
  • minore inquinamento delle acque, del suolo e dell’atmosfera; 
  • è un sistema economicamente vantaggioso, poiché implica una riduzione del 30% nell’uso di acqua e fertilizzanti chimici; 
  • resa in produzione soddisfacente; 
  • essendo endogeni, stimolano l’estensione del sistema radicale della pianta con maggior sviluppo delle radici tramite la produzione di ormoni e molecole vegetali; 
  • migliorano l’efficienza di assorbimento di ioni e nutrienti (P e N), soprattutto nei suoli umidi; 
  • favoriscono l’assorbimento di acqua negli ambienti aridi; 
  • esercitano un’azione di protezione nei confronti dei patogeni 

Con questo articolo SCILLA SRL SB questa volta ha scelto di parlarvi di sostenibilità in modo più tecnico, proprio per far comprendere da vicino quanto sia importante l’impatto delle sostanze chimiche sull’ambiente. L’uso di questi fertilizzanti di nuova generazione avrà un enorme impatto positivo sulla conservazione della biodiversità e sulla rigenerazione ambientale di molte aree rese sempre meno fertili per l’uso intensivo di prodotti chimici. 

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