Cos’è uno spazio confinato? 

Uno spazio confinato è uno spazio chiuso parzialmente o totalmente, che non è principalmente progettato o predisposto alla collocazione dell’essere umano e che ha effettivamente uno spazio limitato. Tali condizioni possono rappresentare un rischio per la salute e per la sicurezza dei lavoratori o di chiunque vi acceda. 

Come descrive l’Allegato IV punto 3.1 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.: le tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti, quali vasche, serbatoi e simili, in cui debbano entrare lavoratori per operazioni di controllo, riparazione, manutenzione o per altri motivi dipendenti dall’esercizio dell’impianto o dell’apparecchio, devono essere provvisti di aperture di accesso aventi dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi. 

Come per qualsiasi luogo di lavoro, la specifica presenza di spazi confinati presuppone che venga effettuata una valutazione dei rischi presenti utili alla riduzione o annullamento di tali rischi. Per esempio, poiché le mansioni lavorative all’interno di spazi confinati sono da limitare, sarebbe da preferibile svolgere l’attività al di fuori di esso, qualora fosse possibile. È assolutamente necessario che ogni lavoratore sappia distinguere se lo spazio di lavoro è da considerarsi confinato oppure no. Ciò è possibile solo dopo un’accurata formazione dedicata. Ma in questo caso specifico deve essere effettuato periodicamente un campionamento dell’aria per stabilire se: 

  • la concentrazione di ossigeno è entro limiti di sicurezza; 
  • l’atmosfera è da considerarsi pericolosa (presenza di sostanze tossiche o infiammabili); 
  • l’impianto di ventilazione funziona correttamente. 

Normativa 

 Il D. Lgs. 81/08 è la principale normativa per la regolamentazione del lavoro e quindi anche per gli spazi confinati, per i quali vengono individuati una serie di divieti, obblighi e misure preventive per evitare incidenti negli ambienti confinati.  

Secondo l’art. 66 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. è vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei.  

Secondo l’art. 121 del 81/08 e s.m.i. quando si eseguano lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose.  

Quali sono i rischi correlati? 

I rischi che si possono riscontrare in uno spazio di lavoro tradizionale si possono trovare anche in uno spazio ristretto, anche se in questo caso il pericolo per i lavoratori incrementa a causa della ristrettezza dello spazio che hanno a disposizione per muoversi. Oltre ai rischi classici, possono aggiungersi i seguenti:  

  • rischio da scarsa qualità dell’aria, da una ridotta concentrazione di ossigeno o dalla presenza di sostanze nocive, tali da indurre eventi sincopali. Spesso la ventilazione naturale da sola non è sufficiente per mantenere la qualità dell’aria respirabile, motivo per cui l’installazione di aeratori e aspiratori è obbligatoria; 
  • rischio incendio, correlato a dinamiche di esplosione ed infiammabilità causate dalla presenza di liquidi o gas infiammabili; 
  • rischio radiazione; 
  • rischi legati a temperature estreme; 
  • rischi biologici/chimici. 

Cosa si deve fare quando ci si prepara ad entrare in uno spazio confinato? 

Per contrastare il numero ancora elevato di incidenti sul lavoro, il 23 novembre 2011 è entrato in vigore il Decreto del Presidente della Repubblica 177/11: “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati”. 

L’articolo 3 comma 3 del DPR 177/11 e s.m.i. delinea che durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco. Tale procedura potrà corrispondere a una buona prassi, qualora validata dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro. 

Consulenza 

La società SCILLA SRL SB esegue un’accurata formazione teorico – pratica per gli addetti ai lavori in ambienti confinati, descrivendo non solo le tecniche di rilevazione ma anche i TLV, le procedure di lavoro, le procedure di emergenza verificandone la conformità. La formazione per il lavoro in spazi confinati è un prerequisito fondamentale per svolgere in piena sicurezza tali attività.  

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