Di cosa parliamo? 

Abbiamo già trattato il RISCHIO BIOLOGICO in precedenza, dandone la definizione di legge e i vari riferimenti normativi, negli articoli precedenti. Ma quando si parla di rischio biologico negli ambienti di lavoro più in generale, è molto importante approfondire quegli aspetti che spesso vengono dati per scontato e soprattutto tenere in considerazione i possibili effetti sulla salute del lavoratore. Ci proponiamo di approfondire innanzitutto i seguenti concetti, nonché eventuali evoluzioni certamente poco piacevoli e dannose per la salute umana. Addentriamoci e vediamo nel dettaglio di cosa si tratta quando sentiamo parlare di: 

  • infezione: è l’invasione da parte di un qualunque tipo di microorganismo, capace di indurre malattia infettiva; 
  • allergia: è una reazione anormale e specifica dell’organismo che avviene in caso di contatto con molecole reattive estranee (allergeni), che normalmente non generano problematiche; 
  • intossicazione: è una condizione patologica dovuta all’azione di sostanze e/o agenti tossici per l’organismo. 

Quali sono gli ambienti di lavoro coinvolti in questo rischio? 

I settori lavorativi coinvolti sono molteplici:  

  • ALIMENTARE, produzione per biotrasformazione (vino, birra, formaggi, zuccheri) produzione di microorganismi selezionati, laboratori di microbiologia per prove di saggio (ricerca patogeni, pirogeni etc.);
  • CHIMICO, produzione per biotrasformazione di composti vari;
  • AGRICOLTURA, fertilizzazione colture (azoto-fissatori), sviluppo nuove sementi, uso di antiparassitari microbici (batteri, funghi o virus);
  • SANITA’, ZOOTECNIA & VETERINARIA, ricerca e sperimentazione di nuovi mezzi diagnostici, farmaci contenenti agenti biologici, laboratori di microbiologia, studi su animali da laboratorio;
  • INDUSTRIA DELLE BIOTECNOLOGIE, produzione di microorganismi selezionati;
  • FARMACEUTICA, ricerca e produzione farmaci, ricerca e produzione vaccini, ricerca e produzione kit diagnostici, prove biologiche in vivo o in vitro.

Informazione e formazione 

Misura di prevenzione assolutamente essenziale. Nel caso di rischio biologico il datore di lavoro dovrà fornire ai lavoratori conoscenze ed istruzioni rispetto a: rischi per la salute dovuti agli agenti biologici presenti/utilizzati in ambiente di lavoro, precauzioni da prendere, misure igieniche discusse in precedenza, utilità e funzioni di DPI e collettivi. La formazione dovrà essere ripetuta almeno ogni cinque anni. 

Come ci si può esporre? 

In ambienti lavorativi che prevedono la manipolazione di microbi, è necessario tener conto che l’esposizione può avvenire in due differenti modalità, cioè: per contatto diretto, quindi ingestione, assorbimento cutaneo e respirazione. O per contatto indiretto, perciò tramite interazione con substrati inerti tipo aria, suolo, alimenti ecc. definiti “VEICOLI”, o entrando in contatto con i “VETTORI”, ovvero organismi viventi (ad es. animali) che dopo aver assunto parassiti li disperdono nell’ambiente. Ancora, un ulteriore contatto indiretto, è quello tramite goccioline di grandi dimensioni definite “droplet”, generate dalla persona infetta e che possono raggiungere le mucose di soggetti vicini tramite starnuti, tosse o semplicemente parlando. 

Quali sono le misure di prevenzione? 

Misure igieniche 

Il datore di lavoro è chiamato per legge, ad offrire ai lavoratori servizi sanitari adeguati con docce, lava occhi e antisettici cutanei, indumenti protettivi specifici, i dispositivi di protezione individuale monouso. 

Misure specifiche per i laboratori e gli stabulari 

Per i laboratori in cui si fa uso di agenti biologici di classe 2, 3 o 4, le misure di contenimento adottate dovranno garantire lo standard minimo indicato nell’allegato XLVII al D.Lgs 81/08 (che comprende anche indicazioni su installazione e collocazione di porte ed infissi, aerazione, cappe e divisione degli spazi).  

Misure di emergenza 

Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione nell’ambiente di un agente biologico appartenente ai gruppi 2, 3 o 4, i lavoratori devono abbandonare immediatamente l’area interessata, cui possono accedere soltanto dipendenti addestrati ad intervenire.  Contestualmente, il datore di lavoro informerà l’organo di vigilanza competente, i lavoratori, il RLS, informandosi sulle misure che intende adottare.  

Consulenza 

SCILLA SRL SB, offre supporto per la valutazione del rischio biologico, avvalendosi di professionisti esperti del settore, sfruttando strumentazione adeguata e laboratori dedicati per tutte le analisi necessarie. Il nostro è un approccio a 360 gradi, che consente di avere una panoramica completa di tutte le sorgenti di pericolo eventuali. Il servizio comprende la redazione del DVR ed eventuali suggerimenti per la riduzione del rischio stesso. 

“La sicurezza non lo fà accadere per caso” 

Articolo redatto dalla Dott.ssa Chiara Marsigliese – Biotecnologa Medico

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